Riflessioni
Ricordi
Abitavo a fianco di una falegnameria e il passatempo più grande era osservare tutte le lavorazioni che ivi si svolgevano: arrivo dei tronchi e semilavorati, sistemazione sotto tettoia per asciugatura, taglio a misura assi, formazione dei masselli da cui ricavare il telaio e l’anta del serramento, squadratura, levigatura, formazione di innesti, piallatura, foratura, incollaggio, levigatura, pittura sino al carico dei serramenti o mobili sul camion per essere poi montati in cantiere. Ricordo la precisione dei lavoratori durante le lavorazioni sulla base di disegni o semplici schizzi, e l’impegno del titolare per assicurare e rasserenare i clienti che sollecitavano la consegna della merce. Il laboratorio era polverso e pieno di attrezzi appesi al muro, di pannelli in compensato con misure e conteggi a matita, di squadrette e metri. Mia sorella, quando avevo sei anni, alla festa del santo patrono, mi ha regalato la cazzuola, il metro e il martello, per poter costruire la capanna utilizzando pietre, mattoni, blocchi, tavole di legno di scarto. Questo era il rifugio ove accogliere gli amici e divertirsi fuori dagli sguardi dei genitori.Natura
Il nostro lavoro comporta un intervento diretto sui luoghi e sulla natura. Per questo è importante osservare e sentire il profumo delle erbe, il fruscio dei rami, il morbido piano erboso, le tracce dei muri o dei sassi, pietre che fuoriescono dal verde. Queste ci aiutano a bloccare i ns. pensieri e a tracciare i primi segni sul foglio bianco.Progetto
E’ un lavoro durissimo dove la partecipazione del cliente ha sempre una speciale intensità: chi vuole fare una casa per sé vuole esprimere anche nel dettaglio quello che gli interessa, quello che gli piace, i suoi gusti. Pertanto l’architetto deve sforzarsi a trovare quelle soluzioni in relazione a quella persona speciale: il cliente.
Organizzazione
L’organizzazione degli spazi è il frutto di scelte di gerarchie di percorsi, alti, bassi, stretti, larghi, sotto, sopra, dritti, inclinati, luminosi, oscuri, in modo da ottenere un insieme armonico, mai ripetitivo, mai uguale ad altri, simile, come una musica suonata senza spartito frutto del luogo, del tempo, del momento in cui si prendono decisioni. L’organizzazione è il risultato di decisioni. Maggiore è la coerenza del pensiero maggiore è il risultato del lavoro.Materialità
La qualità costruttiva e materiale della casa o dell’edificio è risolta sempre senza imporre un sistema standardizzato o troppo sperimentale, ma la sua ragione molte volte si trova in una specifica dell’ambiente in deve essere inserita, in rapporto all’orografia, al paesaggio circostante, alla qualità del verde, del bosco, del prato, per fare una unica sonorità un unicum che quando passi davanti l’intervento sembri sempre stato lì, quasi frutto di una perennità. Ecco che in questo modo si sviluppa una simbiosi anche del cliente con il luogo dove ha costruito, che gli appartiene.Giardino
La casa ha bisogno del giardino e il giardino ha bisogno di una casa. E’ questo uno dei più affascinanti rapporti che il nostro mestiere ci porta ad approfondire. E’ un gioco di relazioni,di sguardi, di sensazioni, di profumi, di colori, di contrasti, di volumi, di superfici e maggiore è la sensibilità emotiva del progettista e del cliente, maggiore intensità si raggiunge con il raccordare terreni, forme, curve, movimenti, vibrazioni, suoni. Gli alberi parlano una lingua millenaria ed esprimono con la loro forza ed energia lo spirito di quel luogo e rafforzano il rapporto con ciò che è stato costruito. L’importante è evitare di togliere questi riferimenti e queste presenze forti, robuste e allo stesso tempo delicate e sempre in movimento ad ogni minimo soffio di vento, case degli uccelli, luoghi dove si generano ombre e contrasti. Il giardino deve diventare il luogo dei pensieri, delle riflessioni, delle scelte, del riposo. Per i bambini anche del gioco, del nascondersi, del contatto con le forme vive della natura, i petali, le foglie, la superficie rugosa del tronco, le forme dei rami, lo sforzo di cercare la luce per andare verso l’alto.
Studio Arch. Vergilio Burello
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